Un saluto dal parroco

Un saluto dal parroco

Carissimi parrocchiani e lettori di questa nostra agenda,
            il particolare periodo che stiamo vivendo, penso ci interpelli su molti fronti: quanto sia importante essere latori di “notizie buone e vere”, quanto siamo capaci di lasciarci interpellare dalle realtà che ci circonda, come siamo in grado di coltivare le relazioni, quale sia il nostro rapporto con Dio.
            Sì, anche con Lui! Fino a che punto l’abitudine è in grado di insinuarsi nella vita spirituale o fino a che punto il digiuno eucaristico che stiamo vivendo in questo periodo ci richiama una “mancanza” vera…
            Io stesso, non ve lo nascondo, ho provato un profondo smarrimento – specie nei primi giorni di questa nuova situazione – che mi ha messo in crisi: abituato a girare “su e giù” per le nostre comunità, ad organizzare le giornate “ad incastro”, ad incontrare sempre molti di voi, a celebrare ed avendo programmato la visita e la benedizione alle famiglie di Gosaldo in questo tempo quaresimale…mi sono ritrovato a vivere in modo nuovo, inaspettato questo tempo. A pormi nei confronti di Dio in modo nuovo!
            Tanti e svariati sono stati i messaggi che mi sono giunti in questi giorni: di condivisione e di scambio, in una fraternità che certo è “limitata”, ma non per questo meno autentica.
            E’ doveroso, anche per le comunità cristiane, cercare di perseguire il bene comune, che passa in questo momento attraverso l’allerta sanitaria e gli accorgimenti necessari che possono salvaguardare la salute di tutti e di ciascuno, senza ovviamente cadere negli inutili allarmismi e neanche nelle notizie false creato “ad hoc” per suscitare panico.
            La mancata celebrazione della S. Messa festiva ci sta mettendo alla prova: viene così ad “assottigliarsi” quel legame unico che genera la comunità, anche nel suo trovarsi, cercarsi e nel suo celebrare il Signore della Vita.
Indicazioni significative sono giunte in questo senso dai Vescovi del Triveneto, riunitisi ancora nel pomeriggio di lunedì 02 marzo, quando ancora le cose erano in continua evoluzione. E lo sono tuttora, anche nel momento in cui sto abbozzando queste poche righe per voi.
            Viviamo tutto ciò ponendolo nelle mani della Provvidenza che – ne sono convinto – ci educa sempre e continuamente affinché possiamo scorgere la bontà di Dio nelle pieghe del nostro quotidiano.
            Come comunità parrocchiali, credo e spero possa essere consolante sapere come “il vostro don” continui a celebrare la s. Messa, seppur con tutti gli accorgimenti necessari e la presenza di poche persone, giusto quelle per le risposte nel dialogo. Non si tratta di avere attorno a me degli “eletti o privilegiati”, bensì fratelli e sorelle delle nostre comunità che elevano la preghiera e l’offerta incessante della Chiesa nell’Eucaristia perché l’intero popolo di Dio possa sperimentare la presenza del proprio Signore e Salvatore, specie nel tempo delle incertezze e della prova, della paura e del limite.
            Carissimi, con questa agenda e tramite il sito internet, desidero raggiungere il maggior numero di persone affinché possiate essere certi del mio ricordo nella preghiera, specie per coloro che sono preposti a salvaguardare il bene comune, per i sanitari di ogni ordine e grado, per i nostri anziani e per le numerose famiglie che devono “gestire” i propri figli più piccoli.
            In questo fine settimana, nelle chiese parrocchiali, troverete come sempre il foglio liturgico: prendetelo! Sarà un modo per lasciarci interpellare dalla Parola di Dio, vivendo magari un tempo prolungato di sosta dinanzi al Tabernacolo.

            Vi benedico e ricordiamoci a vicenda! Con affetto, don Fabiano